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Tutto quello che devi sapere sul SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande)

Se stai pensando di aprire un bar, un ristorante, una pasticceria o anche un semplice chiosco per vendere bibite e panini, c’è una sigla che prima o poi ti salterà fuori davanti agli occhi: SAB, ovvero Somministrazione di Alimenti e Bevande.
Ma cos’è davvero il SAB? Serve a tutti? Come si ottiene? Vediamolo insieme, senza troppi giri di parole.


Che cos’è il corso SAB?

Il corso SAB, una volta noto come REC (Registro Esercenti il Commercio), è un percorso formativo obbligatorio per chi vuole somministrare cibo e bevande al pubblico. Questo include attività come:

  • bar, pub, caffetterie
  • ristoranti, trattorie, pizzerie
  • chioschi, rosticcerie, food truck
  • gelaterie, pasticcerie con consumo sul posto

La somministrazione, per capirci, è quando i clienti consumano sul posto. Quindi non è solo vendere cibo, è offrire un servizio di ristorazione vero e proprio.


Chi deve fare il corso SAB?

Spoiler: non tutti.

È obbligatorio per chi non ha già i requisiti professionali richiesti dalla normativa. Ecco chi può evitare il corso:

1. Hai già esperienza nel settore?

Se hai lavorato per almeno 2 anni negli ultimi 5 in un’attività di somministrazione, come dipendente qualificato o collaboratore familiare, sei a posto.

2. Hai un diploma o laurea a tema?

Se hai studiato in un istituto alberghiero o hai una laurea attinente (es. Scienze dell’Alimentazione, Tecnologie Alimentari, Scienze Gastronomiche…), puoi essere esonerato.

3. Hai già un SAB?

Se l’hai già ottenuto per un’altra attività o in un’altra Regione, vale anche per la nuova impresa.

Se invece non rientri in questi casi, ti tocca fare il corso. Ma niente paura, non è la fine del mondo.


Come funziona il corso SAB?

Durata e modalità

I corsi variano da Regione a Regione, ma in genere durano da 100 a 130 ore.
Si possono frequentare online, in aula o in modalità mista, a seconda dell’ente erogatore.

Programma

Il programma è pensato per darti le competenze base su:

  • normativa igienico-sanitaria (HACCP)
  • sicurezza alimentare
  • gestione dell’impresa
  • contabilità base e fiscalità
  • diritti e doveri dell’imprenditore
  • norme su alcolici e tabacchi (se venduti)

Esame finale

Alla fine del corso, c’è un esame scritto e/o orale davanti a una commissione della Camera di Commercio o dell’ente di formazione.
Passato quello, sei abilitato a somministrare alimenti e bevande in tutta Italia.


Quanto costa il SAB?

I prezzi possono variare dai 400 ai 700 euro, a seconda:

  • dell’ente (pubblico o privato)
  • della modalità (online spesso costa meno)
  • della Regione

Occhio alle offerte troppo low-cost: il SAB è una cosa seria, e l’ente deve essere accreditato presso la Regione. Controlla sempre che il corso sia riconosciuto ufficialmente.


Dove si fa?

Puoi iscriverti al corso SAB tramite:

  • Camere di Commercio
  • Enti di formazione professionale accreditati
  • Associazioni di categoria (es. Confcommercio, CNA, Confesercenti)

Molti enti offrono anche corsi in e-learning, quindi puoi seguire le lezioni da casa e gestire i tuoi tempi.


E dopo il SAB? Cosa serve per aprire?

Superato il corso, non puoi ancora aprire direttamente. Serve ancora qualche step:

  1. Apri Partita IVA
  2. Iscriviti alla Camera di Commercio
  3. Segnala l’attività al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del Comune
  4. Ottieni il certificato HACCP (uno per ogni lavoratore)
  5. Verifica i requisiti urbanistici e sanitari del locale

In alcune zone ci sono anche restrizioni o regolamenti comunali più stringenti, quindi sempre meglio farsi una chiacchierata con un commercialista o uno sportello Confcommercio locale.


È utile anche per il delivery?

Domanda legittima, perché il mondo è cambiato e ora molti fanno solo asporto o delivery (Ghost Kitchen, sto guardando te 👻).
In generale: , se hai un locale in cui si manipolano alimenti, serve il SAB o un socio con i requisiti.

Per un’attività esclusivamente artigianale o di vendita senza manipolazione (tipo drogheria o e-commerce alimentare), può bastare solo l’HACCP.
Ma occhio a distinguere bene: appena si inizia a preparare, cucinare o servire, torna valido l’obbligo di SAB.


Consigli da insider 😎

  • Se puoi, associa il corso SAB a un corso di HACCP e sicurezza sul lavoro: risparmi tempo e spesso anche soldi.
  • Se hai un socio, solo uno dei due deve avere il SAB, ma conviene che entrambi abbiano le basi.
  • Una volta ottenuto, il SAB non scade mai. È una qualifica permanente, come la patente (ma senza punti da perdere 🍷).

Conclusione

Il SAB è uno di quei “passaggi obbligati” per chi vuole aprire un’attività nel food & beverage in Italia.
È un investimento iniziale che serve a tutelare te, i tuoi clienti e il tuo business. Ti dà le basi per lavorare in regola e consapevolmente in un settore pieno di opportunità ma anche di responsabilità.

Hai già deciso che vuoi buttarti nel mondo della ristorazione? Bene.
Fai il SAB, studia bene, circondati di persone in gamba, e inizia a costruire qualcosa di tuo.
Il resto? Lo vediamo davanti a un bel caffè ☕️

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